Il Global Payroll Complexity Index 2025 di Strada rivela una svolta nella trasformazione del payroll

• La complessità della gestione del payroll globale è aumentata del 5%, e i primi 10 Paesi in classifica risultano il 31% più impegnativi rispetto agli altri mercati analizzati
• Sette dei dieci mercati payroll più complessi sono in Europa, a conferma dell’intensa pressione normativa che caratterizza la regione
• Italia: meno obblighi e aggiornamenti nel 2025, ma resta tra i mercati payroll più complessi d’Europa

Milano, 25 novembre 2025 – Strada, leader nella gestione internazionale delle risorse umane, payroll e tecnologia, specializzata nella semplificazione della gestione della forza lavoro globale, annuncia oggi la pubblicazione del Global Payroll Complexity Index (GPCI) 2025. Riconosciuto come il benchmark di riferimento per valutare la complessità del payroll a livello mondiale, il GPCI giunge quest’anno alla sua settima edizione, consolidando un’esperienza di oltre dieci anni di analisi del settore. L’edizione 2025 mette in luce un panorama payroll che, pur restando estremamente sfidante, inizia finalmente a mostrare segnali di stabilizzazione.

I risultati di quest’anno evidenziano come la regolamentazione del payroll stia evolvendo a livello globale, con mercati tradizionalmente stabili che registrano una crescente variabilità e un aumento del 5% nei punteggi medi nazionali. L’Europa si conferma la regione più complessa, contando sette dei dieci mercati payroll più impegnativi e con la Francia che mantiene il primato come Paese più complesso al mondo. In Nord America, gli Stati Uniti fanno il loro ingresso nella top 10 per la prima volta, con un incremento del 17% salgono di otto posizioni, mentre il Canada si mantiene stabile al quinto posto, nonostante un ulteriore aumento del 9%.

L’Italia, invece, si posiziona al 14° posto, scendendo di dieci posizioni nella classifica del 2025, riflettendo una temporanea riduzione degli obblighi di rendicontazione e un numero inferiore di aggiornamenti legislativi rispetto al 2023. Sebbene la complessità si sia leggermente attenuata, gli esperti sottolineano che la variazione nei calcoli regionali e le interpretazioni locali continuano a generare incertezza, mantenendo l’Italia tra i mercati payroll più complessi d’Europa.

L’aumento significativo della complessità in altri Paesi dimostra quanto rapidamente possano evolvere i requisiti normativi. L’Australia, ad esempio, guadagna otto posizioni e si inserisce nella top 3 globale, con un incremento del 21% nel proprio punteggio. Questo risultato è dovuto all’introduzione di quadri di detrazione più ampi, a una maggiore accessibilità ai dati payroll da parte degli stakeholder e all’adozione di metodi di pagamento più diversificati.

I 10 Paesi più complessi per il payroll, secondo il GPCI 2025, sono:

1. Francia
2. Slovacchia
3. Australia
4. Svizzera
5. Canada
6. Stati Uniti
7. Polonia
8. Repubblica Ceca
9. Germania
10. Turchia

“Sebbene la complessità del payroll stia iniziando a stabilizzarsi, le richieste rivolte alle organizzazioni restano elevate. Questo è il momento per i leader di andare oltre la gestione caotica a cui si sono abituati e prendere il pieno controllo di ciò che il payroll può realmente offrire. Quando tecnologia, dati e competenze si integrano, il payroll smette di essere un semplice processo e diventa una vera fonte di chiarezza, intelligenza e nuove opportunità.”

Luca Valerio Country Lead Italia di Strada

Il Global Payroll Complexity Index (GPCI) analizza i Paesi più complessi tra quasi 200 mercati in cui Strada gestisce il payroll. L’Index si fonda sulle competenze della rete globale di esperti Strada, che mettono a disposizione una profonda conoscenza delle normative locali, delle specificità culturali e delle dinamiche operative, aiutando così le organizzazioni a gestire il payroll in modo efficiente e a trasformarlo in un vantaggio strategico.

Al seguente link è possibile consultare la versione completa del Global Payroll Complexity Index 2025: https://news.stradaglobal.com/it/global-payroll-complexity-index-2025